Tour enogastronomico del Canavese con Lorenzo Labriot
Ciao! Mi chiamo Lorenzo Labriot, eporediese di nascita e di ispirazione.
Penso che il Canavese sia una terra ricchissima che trova nella sua grande eterogeneità una chiara identità. Laghi, fiumi, foreste, montagne, castelli, musei, enogastronomia, il prezioso lascito culturale e architettonico di Adriano Olivetti e ovviamente lo Storico Carnevale d’Ivrea. Una terra che ha nella passione artigiana il suo DNA.
15 fa anni entrai nel mondo della ristorazione quasi per caso, cercando un lavoro a contatto con le persone che mi permettesse di studiare e viaggiare. Apprendendo e condividendo esperienze diverse dalle caffetterie agli stellati, dalle cantine ai grandi eventi, dalla ricettività alberghiera al turismo outdoor, dalle enoteche alla creazione di percorsi enogastronomici. Trovai la stella polare dopo aver lasciato questa terra, mentre seguivo la facoltà di Giurisprudenza a Torino.L’interesse verso questo mondo cresceva ed insieme ad esso la professionalità con le abilitazioni da sommelier professionista AIS, il wset, quella di Accompagnatore Turistico e Guida Ambientale Escursionistica, Docente di enogastronomia e altre ancora. Col tempo la necessità lavorativa di conoscere de facto altre aree vitivinicole italiane ed europee mi spinse a viaggiare sempre più spesso; la contaminazione dell’entusiasmo che ogni produttore raccontando il proprio lavoro e la propria terra ti trasmette è enorme e la conseguenza naturale fu vedere con occhi diversi il mio bell’anfiteatro morenico, rendendomi conto che in mezzo alle tante tantissime bellezze italiane c’è una perla unica che ha solo voglia di essere visitata, il Canavese.
Questo mi ha spinto a credere sinceramente nel progetto di Wild Wine Tours che mira a coniugare in maniera sinergica l’enoturismo responsabile al terroir.
Lorenzo Labriot – Wild Wine Tours
+39 340 546 6471
info@wildwinetours.it
wildwinetours.it
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L’enogastronomia del Canavese: Piatti tipici, prodotti di eccellenza e ottimi vini.
I vini
Diverse sono le tipologie di vino da degustare in Canavese: primo fra tutti il famoso Erbaluce di Caluso Docg in versione ferma, spumantizzata o passita, il Carema Doc (un vino di montagna fatto con uve nebbiolo coltivate su terrazzamenti sostenuti da colonne di rara bellezza), il Canavese Bianco Doc e il Canavese Rosso Doc.
I prodotti tipici delle valli e delle colline del Canavese
- Molti sono i formaggi prodotti nella zona vaccini o caprini, freschi o stagionati.
Tra questi ricordiamo tomini di capra o mucca, tome vaccine di alpeggio (come la toma di Ceresole), il civrin della Valchiusella, e alcune preparazioni molto speciali come il bross e il salignon. Diversi formaggi sono aromatizzati con erbe e peperoncino.
- Tra i salumi da non perdere la mocetta di carne caprina, il salame di patate, da consumarsi fresco, ed il lardo rustico.
- Prodotti del bosco come le erbe selvatiche, le castagne e i funghi sono ingredienti molto utilizzati a seconda delle stagioni.
- Le numerose aziende agricole della zona producono verdure di stagione dalle quali ricavano anche creme, salse, sottoli, sottaceti.
- Le mele che crescono in queste zone sono prelibate, dalla frutta fresca o dai frutti di bosco si ricavano composte, marmellate deliziose e la tipica mostarda canavesana.
- L’ottimo miele (castagno, rododendro, tarassaco, flora alpina, acacia) può accompagnare egregiamente un tagliere di formaggi.
Piatti tipici
- Tra gli antipasti da non perdere le verdure ripiene o in carpione, la lingua bollita condita con la salsa di acciughe, i caponet di verza ripieni.
- Tra i primi potrete assaporare zuppe, minestre con latte, riso e castagne, agnolotti e tajarin fatti in casa, risotti. Un piatto sempre presente nella gastronomia del luogo è la polenta di antichi mais locali, servita fumante e abbinata solitamente ai formaggi o alla selvaggina.
- Da non perdere tra i secondi i bolliti accompagnati dai bagnet rossi e verdi, lo stracotto di lepre o cinghiale al Carema o al Barbera, il fritto misto alla piemontese, il coniglio alla canavesana.
- Nel periodo invernale da novembre a febbraio da non perdere la bagna caoda accompagnata da verdure crude o cotte.
- La tofeja (fagioli con le cotiche), il piedino di maiale cotto nel forno a legna nel tipico recipiente di terracotta di Castellamonte e le fresse (polpettine di frattaglie ed uvetta avvolte nell’omento di maiale) si mangiano nel periodo di Carnevale.
- Amaretti morbidi, paste di meliga, torcetti al burro, antiche giuraje sono solo alcuni fra i numerosi dolci prodotti nella zona.